Potere, giustizia e società: le ombre del Medioevo sull’età moderna
Il Medioevo descritto da Huizinga è un’epoca crepuscolare, che già in sé racchiude i prodromi del cambiamento poi volgarizzato sotto il nome di Rinascimento. Bisognerebbe parlare di questo, più che della collocazione politica di Dante
Non Dante ma la veemenza della vita è ciò che lega i nostri giorni al Medioevo. Della presunta collocazione politica di Dante abbiamo sentito dibattere a iosa. Della veemenza della vita – espressione cui Johan Huizinga intitolò il primo capitolo del suo classico L’autunno del Medioevo – facciamo invece esperienza quotidiana senza batter ciglio. “Quando il mondo era più giovane di cinque secoli”, esordiva Huizinga, “tutti i casi della vita avevano forme esteriori molto più violente”. Il suo termine di paragone era il Novecento sorto da poco, che gli pareva discostarsi dalla fine del Medioevo soprattutto a causa del garbo, della distanza con cui le passioni venivano espresse sia in pubblico sia in privato.
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