Come la teoria del caos ha rivoluzionato il meteo e la scienza moderne
La storia che ha portato il matematico a formalizzare uno dei fondamenti della scienza del secondo Novecento. Fino alla celebre conferenza del 1972, dove si chiedeva se una farfalla potesse scatenare un tornado in Texas
Una delle scoperte più importanti e una delle immagini più celebri – e travisate – della scienza nasce in modo piuttosto singolare. Si è nel bel mezzo del gelido inverno del 1961, nell’area di Boston la temperatura scende fino a -17 gradi centigradi. Il matematico e meteorologo Edward Norton Lorenz sta lavorando nel suo studio al Massachussets Institute of Technology. “Mild mannered” lo descrivono i biografi. Un uomo tranquillo, dedito al proprio lavoro, affascinato dai cambiamenti nel meteo fin da bambino, quando dalla casa di famiglia a West Hardford, Connecticut è rimasto impressionato da un’eclisse solare totale. Da allora, ha passato i pomeriggi a misurare e registrare le temperature massime e minime, a risolvere problemi matematici e a giocare a scacchi contro il padre e la madre, battendoli entrambi. Durante la guerra ha lavorato al servizio meteo nell’aviazione militare. Sebbene siano disponibili dati sempre più accurati, all’epoca le previsioni del tempo sono ancora perlopiù “congetture intuitive”.
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