Innovazione e ottimismo per non temere il futuro. Dialogo con Calcagno (Fastweb)
La pandemia ci ha fatto perdere “quel senso di progettualità che dovrebbe essere il fondamento della nostra vita”. La priorità, oltre alle lingue, saranno le competenze digitali: senza dimenticare i riferimenti umanistici. Un libro
Il futuro è (anche) qualcosa di personale, gestibile, alla nostra portata. Non c’è solo il futuro che accese le grandi ideologie politiche o che venne catturato, domato, dal messianismo religioso. C’è anche quello di ciascuno di noi, in mano, per buona parte, a ciascuno di noi. Alberto Calcagno, Ceo di Fastweb, si butta su una parola e un concetto scivolosissimi, lo fa con un certo coraggio e uno spirito formativo quasi missionario, titolando il suo saggio/testimonianza con un esortativo “Tu sei futuro”. L’eccesso di fiducia è in agguato e la prudenza scaramantica radicata tra gli umani, con uno speciale filone italiano, consiglia solitamente di adeguarsi al famoso motto di spirito per cui fare previsioni è molto difficile, specialmente quando riguardino il futuro. Ma questa non è la preoccupazione di Calcagno. Anzi, tra le abitudini mentali questa specie di avversione al futuro, proprio e collettivo, la vede come un limite da superare.
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