Nessuno più di Eve Babitz può raccontare la florida giungla che fu Los Angeles
“Ci vuole un certo livello di innocenza per apprezzare L.A.” scriveva. Era una anti Joan Didion, meno seria e più viziosa. Ma non un’icona femminista, anzi, una conservatrice, anche se disinibita. Che oggi non potrebbe esistere
La sua foto più famosa è senza dubbio quella in cui gioca a scacchi, completamente nuda, diciannovenne, con un anziano Marcel Duchamp, dentro il museo d’arte di Pasadena. Eve Babitz è stata una musa, è nota per le sue relazioni – un portfolio amoroso che va da Harrison Ford a Jim Morrison, passando per Steve Martin e Annie Leibovitz, ha disegnato alcune copertine di album dei Buffalo Springfield, ma è stata anche, e forse soprattutto, una cantrice della California del sud, una scrittrice di autofiction capace di delineare una città difficile e sfuggente come Los Angeles.
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