Zanchini, parlare di libri in tv per sollecitare la curiosità
di Aldo Grasso
Parlare di libri significa semplicemente alzare il tono della discussione, rendere più squisito, meno tetro il quotidiano dei discorsi
Infaticabile Giorgio Zanchini. Infaticabile e bravo: radiofonico al mattino, televisivo a mezzogiorno, umanista la sera. Martedì, su Rai Storia alle 21,10, insieme con Luigi Mascilli Migliorini ha raccontato la gigantesca e affascinate trasformazione di Parigi, la nascita della Ville Lumière («5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità»). E lunedì, insieme con Corrado Augias, ha celebrato i primi vent’anni di «Quante Storie» (Rai 3). Si è discusso di libri in tv, partendo dalla celebre disputa fra Angelo Guglielmi, lo storico direttore di Rai3 che i libri in tv non li voleva presentare, sognando una nuova narrativa tutta televisiva, e lo stesso Augias, che i libri in tv li voleva presentare e li ha presentati con «Babele». Tutte le volte che si
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