Moody’s, il Btp e l’ipotesi declassamento: perché torna il «rischio Italia»
Dopo due anni di «grazia», dovuti alla sospensione del patto di Stabilità deciso dalla Commissione europea per fronteggiare l’emergenza Covid — una misura che ha permesso l’adozione di politiche di bilancio espansive anche a Paesi ad alto debito come l’Italia — i conti pubblici di Roma tornano ad essere scrutati attentamente dalle agenzie di rating S&P e Moody’s in testa. E a pochi giorni dall’allarme lanciato da Goldman Sachs, secondo cui lo spread Btp/Bund potrebbe salire dagli attuali 189 punti a 235 entro la fine del 2023 a causa del rallentamento delle politiche di riacquisto dei titoli di Stato in scadenza decise dalla Bce (quantitative tightening), anche Moody’s lancia segnali su un possibile inasprimento del suo giudizio sui conti italiani.
Il giudizio «Investment grade»: tassi più bassi per emettere debito
L’Italia è l’unico Paese tra quelli «coperti» da Moody’s che rischia
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