“Chi ne fa le veci” di Rossella Manna

3) C’è una sorta di file rouge tra la storia e il periodo da te raccontato e il momento storico attuale da cui potremmo trarre l’input per una riflessione personale e/o collettiva?

Trovo che questa storia abbia degli spunti di riflessione su temi di grande attualità: innanzitutto, la paternità non biologica. Tutti i bambini, allo stesso modo, hanno bisogno di essere amati, di avere un adulto che si prenda cura di loro. Attilio non era padre di Alberto, ma è stato capace di amarlo profondamente, e persino di rinunciare a lui, senza nemmeno protestare.

E ancora: la capacità di accogliere, un’umanità che forse abbiamo perso. Oggi difficilmente una famiglia aprirebbe le porte di casa ad un bambino sconosciuto, arrivato da lontano, diverso nella lingua e nei modi, bisognoso di ogni cosa. Questo dovrebbe farci riflettere su come oggi ognuno pensi troppo spesso al proprio benessere, senza considerare il benessere della collettività.

4) Quale ruolo pensi che possano avere i libri, e nello specifico un romanzo come il tuo, nel lungo e necessario cammino di “riumanizzazione” a cui tutti, con le nostre specificità e come comunità, siamo chiamati?

La lettura, in generale, è una vera e propria palestra di empatia. Il lettore, fin da bambino, impara a mettersi nei panni degli altri, scoprendo tutte le emozioni possibili e imparando quindi a riconoscerle, per poi gestirle in maniera sana. I libri ci mostrano il diverso, il possibile, ci fanno viaggiare nel tempo e nello spazio, avvicinandoci a luoghi lontani o a persone e situazioni del passato. I libri sono humus, nutrimento per il nostro terreno umano.

5) Che cosa ti piacerebbe che il lettore portasse con sé dopo essersi “immerso” nel tuo racconto?

Mi piacerebbe che il lettore cogliesse l’importanza di quel piccolo seme di amore, piantato tanti anni fa nel cuore di Alberto bambino, e che è germogliato e cresciuto rigoglioso dentro il cuore di Alberto anziano, un uomo allegro, vitale, gioioso e sereno, nonostante una vita difficile.

Mi piace pensare che questo libro, con delicatezza e verità, si inserisca nel cammino che in qualche modo accomuna tutti: prendere per mano le nuove generazioni e mostrare loro che, nonostante le paure e le difficoltà, la vita e la speranza continuano ad essere un valore su cui riporre la propria incondizionata fiducia: grazie Rossella Manna!

Continua la lettura su: https://www.famacademy.it/blog/2023/12/01/intervista-a-rossella-manna/ Autore del post: Sonia Griguoli Fonte:

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