Energie rinnovabili: il record del Portogallo
Alle 9 del mattino del 6 novembre 2023, il Portogallo ha stabilito un primato estremamente significativo: per ben 149 ore, ossia dalle 4 del mattino del 31 ottobre precedente, il Paese lusitano è stato sostenuto esclusivamente da energia derivata da fonti rinnovabili, in primis solare ed eolica, battendo il precedente record di 18 ore. Stando ai dati ufficiali, infatti, in quei sei giorni sono stati prodotti 1.102 Gigawattora di sola energia pulita, contro gli 840 utilizzati dal fabbisogno domestico, pubblico e industriale.
Primato battuto. Le buone notizie per i portoghesi non terminano qui: mentre veniva riscritto il primato, infatti, e nonostante fossero in funzione anche gli impianti a combustibile fossile, il Portogallo è riuscito ad affrancarsi per 131 ore consecutive della produzione di gas naturale (il record precedente era di 56 ore), e per 95 di queste 131 ore è stato in grado di generare sufficiente energia pulita da poterne esportare una parte nella vicina Spagna. Questi numeri, stando ai portavoce della REN, la società responsabile della fornitura di gas ed elettricità nel Paese, costituiranno presto un ricordo, superati da altri entusiasmanti risultati.
Politiche azzeccate. Si è potuto arrivare a dati tanto positivi grazie soprattutto alle lungimiranti scelte politiche fatte dal governo di Lisbona in uno dei momenti economici più complicati della sua storia. Fino a metà del decennio scorso, esso veniva annoverato tra i “PIIGS”, sgradevole acronimo con il quale la stampa anglosassone etichettava Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, le cinque nazioni finanziariamente più in difficoltà della Comunità Europea. E nel 2016 il governo lusitano decise di porsi un ambizioso obiettivo: diventare “carbon-neutral” entro il 2030 – ossia ridurre le proprie emissioni di gas serra, compensandole con la produzione di energia pulita.
L’Europa ne seguirà l’esempio solo tre anni dopo e con un traguardo più lontano, fissato per il 2050. I primi frutti di queste nuove norme vengono raccolti anche grazie alla grande complementarità pensata tra le centrali eoliche e quelle solari, distribuite in modo strategico e accoppiate sul territorio. D’altra parte se c’è il sole è probabile che ci sia meno vento, così come se c’è vento è difficile che possa esserci il sole. In questo modo, gli impianti sono sempre in funzione e possono produrre più energia.
Esempio virtuoso. Il passo successivo, per il Portogallo, è stato fatto all’inizio del 2023, con la scelta dei nuovi traguardi da raggiungere entro il 2040: fare a meno delle centrali alimentate a gas naturale e raddoppiare la produzione di energia per mezzo di centrali a idrogeno e solari.
Questo grande attivismo, sta rendendo il paese iberico una sorta di trend-setter nel campo delle politiche energetiche, ma soprattutto lo sta proponendo come un bell’esempio da seguire per ogni Paese della Comunità Europea.
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