Valditara? “Gravemente insufficiente”
Collettiva.it
Stefano Iucci
Valditara, o meglio il ministro del blitz. La commissione Istruzione del Senato ha inopinatamente inserito – nel già opinibalissimo Dl 924 bis sul voto di condotta – un emendamento grazie al quale il governo ha deciso di stravolgere la valutazione nella scuola primaria riportandola, se non al voto secco, al giudizio secco che dal primo non si distacca molto. Il tutto, senza ascoltare nessuno.
Ed è per questo che sindacati e associazioni stanno dando battaglia per cercare di scongiurare un intervento che cancellerebbe con un tratto di penna l’ordinanza ministeriale 172 del 2020 quella che, seguendo le Indicazione nazionali del 2012, cercava di tradurre l’idea secondo la quale la valutazione deve avere “una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire con l’aiuto di Davide Tamagnini, maestro elementare, coordinatore del gruppo nazionale sulla valutazione del Mce (il Movimento di cooperazione educativa) e candidato Cgil-Valore Scuola al Cspi (il Consiglio superiore della pubblica istruzione). “Partiamo da una considerazione: meno parole usiamo meno ci possiamo capire. Ridurre la valutazione sommativa della pagella a una sola parola, per di più riferita a una disciplina complessiva, non ci dice nulla su cosa stiamo facendo. L’ordinanza 172 ci ha permesso di scrivere in una pagella gli obiettivi, il livello raggiunto, cosa fare per migliorare l’apprendimento degli studenti, ma anche il lavoro dell’insegnante”. È quella che, appunto, si chiama “valutazione descrittiva”.
Un’idea invisa all’attuale il ministro che, fedele al suo stile, ha invece tuonato: “Basta con
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