La “nuova via” del tatto contro il dolore

Che cosa permette di percepire la sensazione inconfondibile di una stretta di mano, di un abbraccio o una pacca sulla spalla? Il senso del tatto, naturalmente. Ma a livello molecolare, dobbiamo ringraziare una proteina – la PIEZO2 – che viene attivata dalla pressione e converte questo stimolo in un segnale elettrico nel cervello. La scoperta di questo recettore era valsa al neuroscienziato statunitense di origini armene Ardem Patapoutian il Premio Nobel per la Medicina nel 2021. Ma da sola, la PIEZO2 non bastava a spiegare la complessità della sensazione tattile.

Un secondo “cancello”. Dopo 20 anni di studi sul tema Gary Lewin, a capo del Molecular Physiology of Somatic Sensation Lab del Max Delbrück Center (Berlino) ha scoperto un’altra proteina o canale ionico implicato nella percezione del tatto. Si chiama Elkin1 ed è direttamente coinvolto nel convertire gli stimoli meccanici come il tocco leggero in segnali elettrici per il cervello. Ma potrebbe rappresentare anche un “obiettivo” da colpire per spegnere il dolore cronico. La scoperta di quello che è soltanto il secondo recettore noto per il tatto è stata descritta su Science.

Meno sensibili. Diversi anni fa, gli autori dello studio avevano capito che il recettore Elkin1 è necessario alla percezione degli stimoli meccanici studiando una coltura di cellule cancerose ad alta motilità. Nel nuovo lavoro, gli scienziati hanno toccato con un cotton fioc le zampe posteriori di topi ingegnerizzati per essere privi di questa proteina: di solito i roditori reagiscono a questo stimolo nel 90% dei casi, ma questa volta hanno reagito soltanto la metà delle volte. La loro percezione di stimoli tattili non meccanici come la temperatura è invece rimasta inalterata.

L’importanza del recettore è parsa evidente anche a livello molecolare, quando i ricercatori hanno misurato l’attività elettrica dei neuroni sensoriali: «Circa la metà dei neuroni nei topi geneticamente modificati per essere mancanti dell’Elkin1 non ha risposto agli stimoli meccanici, e non è avvenuta alcuna trasmissione di segnale» ha confermato Sampurna Chakrabarti, scienziata del team di Lewin.

Lavoro di squadra. Elkin1 e Piezo2 si suddividono i compiti nella percezione del tatto. Il primo potrebbe anche avere un ruolo nella trasmissione degli stimoli meccanici dolorosi. Una scoperta che, se confermata, potrebbe essere interessante per gli studi su nuovi potenziali obiettivi terapeutici nella cura del dolore cronico.

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