Raccolta differenziata, la lampadina non si getta nel vetro: gli errori più comuni che facciamo

È una risorsa preziosa, ma oltre il 9% di chi cerca di smaltire correttamente il vetro afferma di non avere le idee chiare su come farlo. Ammettiamolo: anche i più accorti  hanno ancora dubbi sul fatto che nella campana del vetro vanno messi solo bottiglie e barattoli da conserva privati del tappo, mentre bicchieri, piatti, pirofile o il vetro della finestra rotto vanno portati nei centri di raccolta. I risultati di uno studio commissionato da CoReVe, il Consorzio per Recupero del Vetro, e condotto da AstraRicerche su un campione di circa 1500 persone, nonostante il numero esiguo di intervistati conferma queste incertezze diffuse e la confusione che molti di noi fanno nel riciclare un materiale prezioso per l’economia come il vetro.

Il sondaggio sottolinea come dubbi e capacità nel riciclare correttamente dipendono dall’età e dalle città in cui si abita. I giovani tra i 18 e i 24 anni ammettono nel

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Raccolta differenziata, la lampadina non si getta nel vetro: gli errori più comuni che facciamo

È una risorsa preziosa, ma oltre il 9% di chi cerca di smaltire correttamente il vetro afferma di non avere le idee chiare su come farlo. Ammettiamolo: anche i più accorti  hanno ancora dubbi sul fatto che nella campana del vetro vanno messi solo bottiglie e barattoli da conserva privati del tappo, mentre bicchieri, piatti, pirofile o il vetro della finestra rotto vanno portati nei centri di raccolta. I risultati di uno studio commissionato da CoReVe, il Consorzio per Recupero del Vetro, e condotto da AstraRicerche su un campione di circa 1500 persone, nonostante il numero esiguo di intervistati conferma queste incertezze diffuse e la confusione che molti di noi fanno nel riciclare un materiale prezioso per l’economia come il vetro.Il sondaggio sottolinea come dubbi e capacità nel riciclare correttamente dipendono dall’età e dalle città in cui si abita. I giovani tra i 18 e i 24 anni ammettono nel 18% dei casi di non saper riciclare il vetro (il doppio, come visto, rispetto alle altre fasce di età) e come purtroppo indicano molte analisi dei dati e i sondaggi sul riciclo in Italia, il Meridione si dà valutazioni negative sulle sue capacità di smaltire correttamente il vetro o i rifiuti in generale. Questi due dati potrebbero essere spiegati da un lato con la maggiore consapevolezza dei giovani della necessità di riciclare in modo corretto e dall’altro con la difficoltà di alcune amministrazioni di comunicare in modo chiaro le modalità di conferimento.C’è poi un altro aspetto da tenere presente: purtroppo, nonostante l’Italia abbia i tassi più alti in Europa per il riciclo (il tasso di riciclo dei rifiuti, speciali e urbani, ha raggiunto il 72% a fronte di una media europea del 58% secondo i dati dell’Early Warning Report 2023) e per quanto riguarda il vetro con il 76,6% abbia già raggiunto con 10 anni di anticipo il target di tasso riciclo fissato dall’Europa per il 2030 che è del 75%, ogni comune applica regole diverse, cassonetti e campane di tipo diverso, cosa che di sicuro non aiuta i cittadini. Così, mentre alcuni comuni virtuosi già riciclano il vetro a seconda del colore, altri faticano a far passare l’idea che il tappo dei barattoli va tolto prima di inserirli nella campana per il vetro.

Gli errori da non fare

Il sondaggio diffuso da CoReVe riporta che tra gli errori più comuni che gli Italiani commettono nel riciclare il vetro c’è l’inserimento nella raccolta dei bicchieri (71%), dei vetri delle finestre (42,9%), del cristallo (22,9%) e 2 Italiani su 10 conferiscono insieme al vetro anche lenti per gli occhiali e il 14% le lampadine.

Nelle regioni del nordest sono i bicchieri a finire più spesso nella raccolta del vetro (70%), mentre le lampadine e gli oggetti di cristallo finiscono nelle campane più frequentemente nelle regioni del sud. Vetro borosilicato (noto anche come Pyrex) e porcellana traggono in inganno più frequentemente gli abitanti delle regioni del nord ovest. Gli errori fatti dai giovani sono il conferimento sbagliato con il vetro del cristallo e delle lenti per gli occhiali (citati nel 32% dei casi) e oggetti di ceramica (14%) mentre il borosilicato, che trae in inganno l’11% dei 55-70 enni, nella raccolta dei giovani è presente solo nel 6% dei casi.

Alcuni sono consapevoli di commettere degli errori, ma non vanno nei centri di raccolta dei materiali speciali e così quasi 2 italiani su 10, gettano nel vetro il tubo della tv e il 16% i tubi al neo, il 5% continua a conferire gli oggetti di cristallo,  quasi il 9% le lampadine, quasi il 14% gli oggetti in ceramica, l’8,4% il borosilicato, il 6,2% le lenti per gli occhiali, il 3,7% i vetri delle finestre.”Questi dati sono particolarmente interessanti – dice CoReVE – perché sottolineano da un lato la scarsa informazione, dall’altro lo scarso interesse rispetto a un comportamento molto dannoso non solo per l’ambiente. Una raccolta del vetro di scarsa qualità (cioè che non contiene solo bottiglie e vasetti) infatti riduce gli introiti per i comuni, aumenta gli scarti del trattamento e rende di qualità inferiore la materia prima seconda che verrà impiegata in vetreria per produrre nuovo vetro di qualità inferiore facendo così aumentare i costi dell’economia circolare del vetro e la sua efficienza”.

La giornata mondiale

Perché riciclare conviene a tutti

di Fiammetta Cupellaro

18 Marzo 2024

“Si tratta di un dato emblematico di quanto lavoro si debba ancora fare per aumentare conoscenza e consapevolezza in fatto di riciclo del vetro che è uno dei materiali più nobili di cui disponiamo, riciclabile all’infinito” – dichiara a questo proposito Gianni Scotti, presidente di Coreve – Solo aumentando la qualità della raccolta possiamo infatti contribuire a ridurre il peso dei rifiuti sull’ambiente, migliorare l’efficienza dell’economia circolare del vetro e aumentare i ricavi dei nostri Comuni. Le frazioni estranee, come i cosiddetti falsi amici o come il sacchetto che spesso finiscono nella raccolta del vetro, quando vengono eliminati dai macchinari nel processo di trattamento implicano una perdita di vetro per vicinanza o per trascinamento. Tale vetro che sarebbe potuto diventare materia prima seconda finirà negli scarti e quindi nelle discariche interrompendo per sempre il ciclo virtuoso del vetro, con un forte impatto negativo sia sull’ambiente che sull’economia” – conclude Scotti.

Raccolta differenziata, la lampadina non si getta nel vetro: gli errori più comuni che facciamo

È una risorsa preziosa, ma oltre il 9% di chi cerca di smaltire correttamente il vetro afferma di non avere le idee chiare su come farlo. Ammettiamolo: anche i più accorti  hanno ancora dubbi sul fatto che nella campana del vetro vanno messi solo bottiglie e barattoli da conserva privati del tappo, mentre bicchieri, piatti, pirofile o il vetro della finestra rotto vanno portati nei centri di raccolta. I risultati di uno studio commissionato da CoReVe, il Consorzio per Recupero del Vetro, e condotto da AstraRicerche su un campione di circa 1500 persone, nonostante il numero esiguo di intervistati conferma queste incertezze diffuse e la confusione che molti di noi fanno nel riciclare un materiale prezioso per l’economia come il vetro.Il sondaggio sottolinea come dubbi e capacità nel riciclare correttamente dipendono dall’età e dalle città in cui si abita. I giovani tra i 18 e i 24 anni ammettono nel 18% dei casi di non saper riciclare il vetro (il doppio, come visto, rispetto alle altre fasce di età) e come purtroppo indicano molte analisi dei dati e i sondaggi sul riciclo in Italia, il Meridione si dà valutazioni negative sulle sue capacità di smaltire correttamente il vetro o i rifiuti in generale. Questi due dati potrebbero essere spiegati da un lato con la maggiore consapevolezza dei giovani della necessità di riciclare in modo corretto e dall’altro con la difficoltà di alcune amministrazioni di comunicare in modo chiaro le modalità di conferimento.C’è poi un altro aspetto da tenere presente: purtroppo, nonostante l’Italia abbia i tassi più alti in Europa per il riciclo (il tasso di riciclo dei rifiuti, speciali e urbani, ha raggiunto il 72% a fronte di una media europea del 58% secondo i dati dell’Early Warning Report 2023) e per quanto riguarda il vetro con il 76,6% abbia già raggiunto con 10 anni di anticipo il target di tasso riciclo fissato dall’Europa per il 2030 che è del 75%, ogni comune applica regole diverse, cassonetti e campane di tipo diverso, cosa che di sicuro non aiuta i cittadini. Così, mentre alcuni comuni virtuosi già riciclano il vetro a seconda del colore, altri faticano a far passare l’idea che il tappo dei barattoli va tolto prima di inserirli nella campana per il vetro.

Gli errori da non fare

Il sondaggio diffuso da CoReVe riporta che tra gli errori più comuni che gli Italiani commettono nel riciclare il vetro c’è l’inserimento nella raccolta dei bicchieri (71%), dei vetri delle finestre (42,9%), del cristallo (22,9%) e 2 Italiani su 10 conferiscono insieme al vetro anche lenti per gli occhiali e il 14% le lampadine.

Nelle regioni del nordest sono i bicchieri a finire più spesso nella raccolta del vetro (70%), mentre le lampadine e gli oggetti di cristallo finiscono nelle campane più frequentemente nelle regioni del sud. Vetro borosilicato (noto anche come Pyrex) e porcellana traggono in inganno più frequentemente gli abitanti delle regioni del nord ovest. Gli errori fatti dai giovani sono il conferimento sbagliato con il vetro del cristallo e delle lenti per gli occhiali (citati nel 32% dei casi) e oggetti di ceramica (14%) mentre il borosilicato, che trae in inganno l’11% dei 55-70 enni, nella raccolta dei giovani è presente solo nel 6% dei casi.

Alcuni sono consapevoli di commettere degli errori, ma non vanno nei centri di raccolta dei materiali speciali e così quasi 2 italiani su 10, gettano nel vetro il tubo della tv e il 16% i tubi al neo, il 5% continua a conferire gli oggetti di cristallo,  quasi il 9% le lampadine, quasi il 14% gli oggetti in ceramica, l’8,4% il borosilicato, il 6,2% le lenti per gli occhiali, il 3,7% i vetri delle finestre.”Questi dati sono particolarmente interessanti – dice CoReVE – perché sottolineano da un lato la scarsa informazione, dall’altro lo scarso interesse rispetto a un comportamento molto dannoso non solo per l’ambiente. Una raccolta del vetro di scarsa qualità (cioè che non contiene solo bottiglie e vasetti) infatti riduce gli introiti per i comuni, aumenta gli scarti del trattamento e rende di qualità inferiore la materia prima seconda che verrà impiegata in vetreria per produrre nuovo vetro di qualità inferiore facendo così aumentare i costi dell’economia circolare del vetro e la sua efficienza”.

La giornata mondiale

Perché riciclare conviene a tutti

di Fiammetta Cupellaro

18 Marzo 2024

“Si tratta di un dato emblematico di quanto lavoro si debba ancora fare per aumentare conoscenza e consapevolezza in fatto di riciclo del vetro che è uno dei materiali più nobili di cui disponiamo, riciclabile all’infinito” – dichiara a questo proposito Gianni Scotti, presidente di Coreve – Solo aumentando la qualità della raccolta possiamo infatti contribuire a ridurre il peso dei rifiuti sull’ambiente, migliorare l’efficienza dell’economia circolare del vetro e aumentare i ricavi dei nostri Comuni. Le frazioni estranee, come i cosiddetti falsi amici o come il sacchetto che spesso finiscono nella raccolta del vetro, quando vengono eliminati dai macchinari nel processo di trattamento implicano una perdita di vetro per vicinanza o per trascinamento. Tale vetro che sarebbe potuto diventare materia prima seconda finirà negli scarti e quindi nelle discariche interrompendo per sempre il ciclo virtuoso del vetro, con un forte impatto negativo sia sull’ambiente che sull’economia” – conclude Scotti.

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