Gli elefanti si riconoscono (anche) dalla cacca
Avere una memoria da elefante è più di un modo di dire. E l’olfatto è il loro segreto: sono o non sono i mammiferi con il naso lungo? Ci sono diversi studi che hanno dimostrato questo superpotere olfattivo: quello secondo la quale i pachidermi saprebbero distinguere, solo dall’odore, un uomo Masai da un Kamba (i primi li cacciano e sono, pertanto, temuti); o quello per cui saprebbero riconoscere lo spostamento di un familiare annusando il terreno imbevuto della sua urina.
Cacca di figlia. Franziska Hörner dell’Università di Wuppertal, in Germania, ha testato la loro memoria olfattiva in un altro modo ancora: lo ha fatto approfittando del ricongiungimento, in zoo tedeschi, di due coppie madre/figlia di elefante africano separate per 2 e 12 anni. In un modo, per i nostri criteri umani, un po’ curioso: ha fatto annusare a ognuna delle 4 elefantesse feci della femmina imparentata e di animali non imparentati.
naso lungo, olfatto migliore. Mentre annusavano e poi ignoravano i campioni di “estranei”, le elefantesse annusavano a lungo quelli della madre o figlia, agitando le orecchie ed emettendo bassi suoni: per i ricercatori, il segno di una reazione emotiva positiva. E prova che l’animale ricordava l’odore di un parente. In ogni caso, una volta riunite, madri e figlie si sono “salutate” con le proboscidi.
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