L’IMPORTANZA DEL FARE ARTE A SCUOLA

ARTICOLO SCRITTO DA: Daniela Troni, AUTRICE SCUOLA OLTRE

Articolo collegato al corso di formazione:“Fare arte a scuola”

Perché insegnare l’arte a scuola?

Ci siamo mai chiesti se è davvero importante che i bambini si avvicinino al mondo dell’arte? Lo consideriamo essenziale per il loro percorso di crescita?
Durante gli atelier d’arte, raccontiamo storie e vite degli artisti, evidenziando la bellezza intrinseca nelle loro opere. È affascinante immaginare i bambini incontrare gli artisti come se fossero persone reali, diventando amici dei protagonisti dell’arte e condividendo con loro esperienze significative.
L’arte non è riservata a una cerchia ristretta di eletti; è piuttosto una rappresentazione delle esperienze e delle emozioni umane più profonde. Spiegare questo concetto ai bambini non è semplice: essi non hanno bisogno di teorie ma di esperienze pratiche, perché è attraverso il fare che imparano.
L’arte, nelle sue molteplici forme (arti visive, musica, teatro), consente la libera espressione di ciò che un bambino porta dentro di sé. Offre l’opportunità di manifestare fantasia, creatività e talvolta anche le proprie paure. La pratica artistica, che comprende laboratori e semplici attività come il disegno, stimola tutti i sensi dei bambini, rafforzando e sviluppando capacità cognitive, emotive e motorie.
La produzione artistica continua a giocare un ruolo fondamentale anche durante la crescita, influenzando lo sviluppo del cervello, la creatività e l’autostima. Questo processo fornisce un’ampia gamma di abilità che facilitano l’espressione di sé e la comunicazione.

Sviluppo emotivo:

  • Incoraggia la creatività e l’autoespressione, spingendo i bambini a manifestare le loro emozioni più intime.
  • Promuove lo sviluppo delle capacità comunicative, superando i limiti linguistici che possono essere più evidenti nei bambini piccoli.

span style=”font-weight: 400;”> Sviluppo cognitivo:

  • Insegna a osservare il mondo da prospettive creative e diverse, comprendendo che i problemi possono avere più soluzioni.
  • Favorisce l’apprendimento pratico, come nel caso del disegno, dove i bambini imparano a gestire proporzioni e concetti matematici semplici, trasformando le idee in realtà.

Sviluppo motorio:

  • Migliora le funzioni motorie attraverso attività come ritagliare, dipingere, disegnare e utilizzare la colla, affinando la manualità e il controllo sugli oggetti.
  • Accresce l’autostima, mostrando ai bambini che sono capaci di controllare e coordinare i propri movimenti.

Sviluppo sociale:

  • L’arte ha una natura universale che supera le barriere culturali, promuovendo l’integrazione.
  • Può essere uno strumento terapeutico efficace, come nell’arteterapia, e favorisce la condivisione e la consapevolezza dell’unicità di ogni individuo.

In conclusione, noi insegnanti dovremmo per primi sperimentare l’arte, sentire il benessere che può derivare dall’osservazione di un dipinto o dall’ascolto di una melodia. Dopo, possiamo invitare i bambini a condividere questi momenti, rispettando i loro tempi e modi di espressione.
Per approfondire il tema, iscriviti al mio corso “Fare arte a scuola”.

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DAL CNR IL VIDEOGAME PER INSEGNARE LA CYBERSECURITY AI RAGAZZI, 'NABBOVALDO E IL RICATTO DAL CYBERSPAZIO'

Grazie a Caldo Dutto per la segnalazione! Chiedo scusa per il ritardo del post, ma la mail era finita nello spam :)Un videogame educativo sulla cybersecurity, progettato con il CNR! In allegato le foto e un trailer qui: https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36cAl link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw una cronaca della presentazione a Cinecittà e una intervista alla dott.ssa Giorgia Bassi, curatrice del progetto.Presentato al RomeVideoGameLab, “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, videogioco per imparare la Cybersecurity.Il gaming in classe ora diventa didattica.Giocare a scuola sarà addirittura consigliato,grazie al Serious Game della Ludoteca del Registro.it, progetto in seno al CNRPresentato, in occasione del RomeVideoGameLab – quest’anno dedicata a “Umano e digitale” – il videogioco didattico “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, pensato per avvicinare gli alunni tra gli 11 e i 13 anni ai temi della cybersecurity e per migliorare i comportamenti nell’utilizzo della Rete. Una cronaca video della presentazione, realizzata da Giorgia Bassi e Beatrice Lami e che si è tenuta agli Studi di Cinecittà, al link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw. Un’avventura interattiva, tutta da giocare in aula: non una distrazione, ma anzi una best practice, quella di scaricare un’App e usare lo smartphone a scuola.Si tratta della nuova iniziativa della Ludoteca del Registro.it, che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura di internet presso le giovani generazioni. La Ludoteca è un progetto del Registro.it, – l’organismo che, in seno all’Istituto di informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, da oltre trent’anni anni assegna e gestisce i domini a targa italiana. Ambienti, mappe, dialoghi, scenari multipli sono i contenuti – validati dai ricercatori del CNR – alla base del videogame che ha l’obiettivo di approfondire, tra i bambini e i ragazzi, le conoscenze legate al Web e la sicurezza online. “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio” è stato pensato come strumento didattico per gli insegnanti e come mezzo di apprendimento per gli studenti. Attraverso le modalità tipiche del videogame, infatti, ha l’obiettivo di insegnare, in modo ironico e inconsueto, termini informatici, nozioni di base e comportamenti corretti per navigare. La sezione “Nabbopedia”, inoltre, fornisce un mini-dizionario con le definizioni di alcuni termini tecnici come Trojan, Firewall, Adware, Antivirus, Troll, Ransomware, Scandisk e Spyware. Il gioco, fruibile sia singolarmente che mentre si fanno lezioni e laboratori, genera un punteggio finale che evidenzia la conoscenza dell’utente sui pericoli di Internet, con una speciale attenzione a social network, virus, truffe online, file sharing e netiquette.Sviluppato in collaborazione con Symmaceo e Grifo Multimedia – e disponibile su App Store di Apple e Google Play – è ispirato al fumetto “Nabbovaldo contro i PC zombie”, della collana “Comics & Science” edita dal Cnr, dove il protagonista, un adolescente sempre online ma ingenuo nell’affrontare i pericoli del cyberspazio, si muove a Internetopoli, la città della Rete. Come si evince dal trailer, al link https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36c, il videogioco racconta di Nabbo, di professione tuttofare, coinvolto in un’avventura con al centro un Ramsomware (un malware che estorce denaro) che terrà sotto scacco l’intera città e dovrà indagare cercando una soluzione.Infine, per divulgare il videogame nelle scuole italiane è prevista una guida per genitori e insegnanti e una formazione per i docenti. Il gioco, infatti, oltre alla modalità “single-player”, prevede una versione desktop Windows e MacOS per l’utilizzo didattico in classe. La metodologia proposta dalla Ludoteca del Registro.it sarà inoltre quella della “flipped classroom”, ovvero il momento di confronto in classe come base per un apprendimento attivo e collaborativo, ma anche con il coinvolgimento di studenti degli istituti superiori nel ruolo di “tutor” per gli alunni delle scuole di ordine inferiore.Per maggiori informazioni:www.ludotecaregistro.it/il-videogioco-nabbovaldo/ludoteca@registro.itwww.instagram.com/ludotecadelregistro.it/www.facebook.com/LudotecaRegistrowww.youtube.com/channel/UCQvCwo8lOHfe–od7f2TIpQ

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