Rinviato il lancio della capsula Boeing Starliner

Il razzo Atlas V era pronto sulla rampa di lancio, il propellente caricato e i due astronauti sdraiati nei loro sedili, in attesa del primo volo della navicella Starliner della Boeing. Tuttavia, a due ore dal via, la partenza è stata annullata. Un problema alla valvola dello stadio superiore del razzo ha costretto i responsabili della missione a rimandare il lancio. È stata una delusione per il comandante Barry “Butch” Wilmore e il copilota Sunita Williams, che si apprestavano a partire quando è stato loro comunicato l’annullamento.

Il problema riguarda una valvola di sfogo dell’ossigeno dello stadio superiore che ha mostrato vibrazioni non consentite per un lancio con equipaggio umano. Secondo quanto dichiarato nella conferenza stampa successiva, se la valvola non dovesse essere sostituita, il lancio potrebbe avvenire domani mattina (mercoledì 8 maggio) alle 04:11 in Italia o sabato 11 maggio alle 03:00 in Italia. Altrimenti il razzo dovrà essere riportato nell’hangar e i tempi si allungherebbero considerevolmente.

starliner

La “carta d’identità” della Starliner CST-100: PRODUTTORE: Boeing (Usa), LANCIATORE: Atlas V (United Launch Alliance); BASE: Kennedy Space Center (Florida); EQUIPAGGIO: max 7 persone; ORBITA: bassa, come l’Iss; RIENTRO: ammaraggio (adattabile per atterraggio); AUTONOMIA: 60 ore in volo; 210 giorni attraccata; MASSA: circa 13.000 kg (al lancio); DIAMETRO: 4,56 m; ALTEZZA: 5,03 m; VOLUME ABITABILE: 11 m3; PRIMO LANCIO SENZA EQUIPAGGIO: estate 2019 (programmato); RIUTILIZZABILE: sì, fino a 10 volte; FINANZIAMENTI: 4,82 miliardi di dollari.
© Illustrazione di Stefano Carrara

La Starliner di Boeing è già in ritardo rispetto alla tabella di marcia, con un budget che supera di oltre un miliardo di dollari le previsioni. Questa navicella rappresenta la risposta di Boeing al Crew Dragon di SpaceX, un veicolo spaziale già operativo che ha trasportato in orbita 50 astronauti, cosmonauti e civili in 13 voli, di cui 12 verso la stazione spaziale.

Doppia opzione. La NASA ha finanziato lo sviluppo di entrambi i veicoli per garantire la capacità dell’agenzia di lanciare equipaggi verso l’avamposto spaziale, anche se uno dei due veicoli fosse indisponibile per qualsiasi motivo. Nonostante Boeing abbia impiegato più tempo del previsto per preparare la propria navicella per i voli con equipaggio, tutti i sistemi sembravano pronti per il lancio dalla rampa 41 della Cape Canaveral Space Force Station.

L’Atlas V, che effettuerà il suo centesimo volo con questo lancio, è un razzo estremamente affidabile con un record di lanci perfetti. È dotato di un sofisticato sistema di rilevamento guasti di emergenza, e la Starliner, come il Crew Dragon di SpaceX, è dotata di un sistema di interruzione in grado di allontanare rapidamente la capsula dal razzo in caso di guasto grave, anche prima del decollo.

Ogni volta che decollerà, l’Atlas V impiegherà solo 15 minuti per portare la Starliner in un’orbita preliminare. Una volta nello spazio, gli astronauti, dopo aver monitorato gli strumenti, eseguiranno due accensioni dei propulsori della navicella per mettere a punto l’orbita prima di testare il sistema di controllo per l’attracco alla stazione spaziale.

A quel punto, la Starliner si avvicinerà al laboratorio spaziale e si aggancerà ad esso, cosa prevista circa un giorno dopo la partenza.

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Che cosa comporta il rinvio del lancio della capsula Starliner verso la Iss

Doveva portare due astronauti sulla Stazione spaziale. Ma la sfortuna sembra essere persistente intorno al programma di Boeing: è circa quattro anni in ritardo rispetto a quello di SpaceX, anch’esso finanziato dalla Nasa dopo il pensionamento dello Space Shuttle nel 2012

La capsula Starliner di Boeing, il 7 maggio alle 04:34 italiane, avrebbe dovuto essere lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si trattava della prima volta, dopo oltre 12 anni di sviluppo, che degli astronauti avrebbero raggiunto l’orbita con questo mezzo. Purtroppo non è andata così e lo storico lancio è stato rimandato, ma questa volta per un problema al razzo e non alla capsula Starliner. Circa due ore prima della partenza, quando i due astronauti Barry Wilmore e Sunita Williams erano appena entrati dentro la capsula Starliner, una misura imprevista di un parametro del secondo stadio del razzo ha comportato uno scrub del lancio, cioè uno stop immediato di tutte le operazioni e un rinvio a data da destinarsi. 

Questa missione della Starliner è denominata CFT (Crew Flight Test) ed è proprio l’ultimo test prima della entrata in servizio della capsula. I due astronauti avrebbero raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale dopo circa un giorno di volo nello spazio, per poi rimanerci a bordo sette giorni. Questo viaggio serve a confermare che Starliner funziona come dovrebbe e che, a partire dal prossimo anno, potrà alternarsi con la Dragon per raggiungere la Iss. 

  

Gli astronauti del Boeing Crew Flight Test della Nasa Suni Williams e Butch Wilmore il 6 maggio 2024 (Frank Micheaux/NASA via AP) 

     

Dopo una conferenza stampa tenuta di tutta fretta verso le 10 di sera locali del 6 maggio (verso le 4 di notte italiane del 7 maggio), Ula (United Launch Alliance) la società che gestisce il razzo, ha annunciato che il lancio non sarà tentato prima del 10 maggio (il che non vuol dire che sarà proprio il 10 maggio). Il motivo dell’annullamento del lancio è stato il rilevamento di un problema a una valvola del serbatoio di ossigeno liquido del secondo stadio. Questo stadio, chiamato Centaur sul razzo in questione, è alimentato da ossigeno e idrogeno liquidi, che insieme formano il propellente dello stadio. 

Tory Bruno, ceo di Ula, ha spiegato che se a bordo ci fosse stato un satellite, avrebbero risolto in poco tempo il problema, e poi proceduto al lancio. In questo caso però, ha detto sempre Bruno, modificare lo status della valvola in questione avrebbe modificato anche lo status del razzo, una operazione che avrebbe violato le stringenti normative di sicurezza previste per i voli con astronauti. 

Sunita Williams, poco prima del lancio, aveva già detto che uno scrub non sarebbe stato una grossa sorpresa, anzi, avrebbe alleviato la tensione al tentativo sucessivo. 

  

La capsula Starliner di Boeing in cima al razzo Atlas V allo Space Launch Complex 41 a Cape Canaveral, Florida (Foto AP/Terry Renna) 

   

L’Atlas V è attualmente l’unico razzo operativo con diverse decine di voli effettuati, ad avere il 100 per cento di lanci riusciti. L’affidabilità di questo razzo non è quindi messa in dubbio, ma finora non è mai stato utilizzato per portare nello spazio astronauti.

La sfortuna però sembra essere persistente e diffusa intorno al programma Starliner, che attualmente è circa quattro anni in ritardo rispetto a quello della Dragon di SpaceX. 

Il paragone è dovuto, dato che entrambe le capsule sono state finanziate dalla Nasa all’interno del Commercial Crew Program nel 2012, un programma che aveva l’obiettivo di affidare il trasporto di astronauti americani ad aziende americane, dopo il pensionamento dello Space Shuttle nel 2012. Le due capsule dovevano diventare operative per il 2018, ma le cose non sono andate come previsto. La Dragon funziona regolarmente dal 2020, mentre il primo volo operativo di Boeign è previsto per inizio 2025. Certo, dipenderà dal lancio in questione, che dovrà essere effettuato senza problemi verso la Iss.

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