Ma che cos’è una “vasca di laminazione”?

Le intense piogge del 15 maggio 2024 a Milano hanno messo a dura prova la rete idrica cittadina, causando allagamenti in diverse zone, soprattutto a Niguarda. Eppure in questo scenario critico, a limitare almeno in parte i danni è stata la vasca di laminazione sul fiume Seveso (come già accaduto qualche mese fa) e, secondo l’amministrazione comunale, molto potrebbero fare le altre le vasche di laminazione da anni in progettazione o in costruzione nella zona a nord di Milano. Ma cosa sono esattamente queste opere idrauliche e come funzionano? Ecco 5 cose da sapere.

Cosa sono le vasche di laminazione?

Le vasche di laminazione sono aree artificiali adibite a contenere l’acqua in caso di precipitazioni intense, evitando che i fiumi esondino. Funzionano come bacini temporanei, immagazzinando l’acqua in eccesso e rilasciandola gradualmente (per gravità o con l’aiuto di pompe, a seconda della tipologia) quando il livello dei fiumi torna nella norma.

Le tipologie. Le vasche di laminazione possono essere di diverse tipologie, da quelle completamente artificiali a quelle integrate nel paesaggio naturale. Alcune sono progettate per essere vuote in condizioni di normale flusso idrico, mentre altre ospitano vegetazione e zone umide.

Vasca di laminazione, Seveso

La vasca di laminazione sul fiume Seveso, a nord di Milano, inaugurata nel novembre 2023.
© Comune di Milano

Come funzionano le vasche di laminazione?

L’acqua entra nella vasca attraverso condotte o sfruttando l’alveo del fiume stesso. All’interno della vasca, l’acqua viene rallentata da vegetazione o da apposite strutture, come griglie o paratie, favorendo il deposito dei sedimenti. L’acqua depurata viene poi rilasciata lentamente a valle, tramite un sistema di valvole e canali.

LE CAPACITÀ. Una vasca di laminazione di dimensioni medie può contenere un volume d’acqua pari a quello di diverse (in alcuni casi, molte) piscine olimpioniche (una piscina contiene più di 2.000 metri cubi d’acqua).

Quali sono i benefici delle vasche di laminazione?

Oltre a ridurre il rischio di esondazioni, le vasche di laminazione offrono diversi benefici:

  • Riduzione dell’erosione del suolo: l’acqua trattenuta nella vasca esercita una minore forza erosiva sul terreno circostante.
  • Miglioramento della qualità dell’acqua: i sedimenti che si depositano sul fondo della vasca contribuiscono a depurare l’acqua.
  • Creazione di zone umide: le vasche di laminazione possono diventare habitat per diverse specie di piante e animali, aumentando la biodiversità locale.
  • Opportunità di fruizione per i cittadini: alcune vasche di laminazione sono dotate di sentieri e passerelle che permettono ai cittadini di fruire di queste aree verdi e di osservare la fauna selvatica.

Quali sono i “contro” delle vasche di laminazione?

La costruzione di vasche di laminazione richiede un investimento significativo in termini di risorse economiche e di spazio. Inoltre, c’è il rischio che l’acqua stagnante diventi un focolaio di zanzare o di altri insetti nocivi.

QUANTO COSTA. Il costo di costruzione di una vasca di laminazione può variare da diverse centinaia di migliaia di euro a diversi milioni, a seconda delle dimensioni e della complessità del progetto.

Quante vasche di laminazione ci sono in Italia?

In Italia il numero di vasche di laminazione è in aumento, con una concentrazione maggiore nelle zone a più alto rischio di esondazione.

La vasca di laminazione del Seveso al Parco Nord, a Milano, inaugurata nel 2023, ha una capacità di 250mila metri cubi (fonte: Comune di Milano) ed è una delle più grandi vasche di laminazione urbane in Italia. Altre vasche importanti si trovano a Corigliano, in Umbria (per proteggere la città di Perugia dal rischio di esondazioni del fiume Tevere), a Merone (in Lombardia) per proteggere Monza e la Brianza dalle esondazioni del Lambro e a Legnago, in Veneto, per contenere le esondazioni del fiume Adige.

Continua la lettura su: https://www.focus.it/ambiente/vasche-di-laminazione-cosa-sono-alluvioni-contenimento-milano-pioggia Autore del post: Focus Rivista Fonte: http://www.focus.it

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