I gabbiani, le scogliere e la vita in città

I membri della famiglia Laridae sono comunemente noti come gabbiani; ne esistono 54 specie diverse, ciascuna con le proprie abitudini e il proprio habitat di elezione. Alcune specie sono più adattabili, e sono in grado di costruire il loro nido sulle scogliere a picco sul mare; altre hanno bisogno di condizioni più favorevoli e meno scomode. E proprio questa maggiore o minore adattabilità è alla base di un’altra caratteristica che sta diventando sempre più utile con il passare del tempo: stando a uno studio pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution, i gabbiani che fanno il nido sulle scogliere sono anche più capaci di adattarsi alla vita in città, e dunque a sopportare meglio l’urbanizzazione.

Scogliera sì o no? Lo studio prende in considerazione tutte le specie note di gabbiani, e mette in correlazione la capacità di costruirsi una casa in ambienti apparentemente sfavorevoli con le dimensioni del cervello degli animali. Il legame è molto evidente: i gabbiani con il cervello più grosso sono quelli che fanno il nido sulle scogliere, e sono anche quelli che imparano a sopravvivere più facilmente in ambienti urbani. I numeri a riguardo non mentono: più del 50% delle specie “da scogliera” prosperano anche dove vive l’uomo, mentre tra quelle meno adattabili solo l’11% riesce a sopravvivere in città. In altre parole, i gabbiani con il cervello più grosso sono più attrezzati a rispondere alle sfide del loro habitat, che sia una parete di roccia a picco sul mare o un’area urbana.

Di necessità virtù. Stando allo studio, tra l’altro, la capacità di costruire un nido efficiente in un ambiente scomodo come una scogliera è un adattamento relativamente recente, che non era presente negli antenati dei gabbiani; tanto è vero che le specie più flessibili sono anche capaci, se ne hanno la possibilità, di fare il nido sul terreno, o in altri luoghi più “facili”, per merito delle dimensioni del loro cervello. Infine, lo studio dimostra che i gabbiani più a rischio di estinzione sono quelli incapaci di sopravvivere nelle aree urbane, mentre quelli più adattabili sono anche quelli le cui popolazioni sono numericamente stabili o addirittura in crescita. Insomma, anche per i gabbiani vale il motto “fare di necessità virtù”.

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