Il lancio del nuovo “Space Shuttle”

Si avvicina il momento in cui un nuovo “space shuttle” lascerà la Terra alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di uno “spazioplano” della Sierra Space – che non trasporterà equipaggi, ma solo carichi utili. Questa navicella Dream Chaser, chiamata Tenacity, è già arrivata al Kennedy Space Center della NASA in Florida.

I primi test. Prima di arrivare in Florida, lo spazioplano e il suo modulo cargo sono stati sottoposti a un test di vibrazioni sul sistema di “scuotimento per veicoli spaziali” più potente al mondo, nello Space Environments Complex dell’agenzia americana.

I prossimi passi. Dopo questi test, la navicella e il suo cargo saranno sottoposti all’esposizione a basse pressioni ambientali e temperature comprese tra -110°C e 150°C, una situazione simile a quella in cui si troveranno nello Spazio. Verranno poi sottoposti a interferenze acustiche ed elettromagnetiche. Il completamento dei lavori prevede controlli accurati sul sistema di protezione termica dello spazioplano e infine, il carico finale del materiale da portare in orbita.

Mini space shuttle. Dream Chaser è uno spazioplano che misura 10 metri in lunghezza e 4,5 metri in larghezza (lo Space Shuttle della NASA era lungo 56 metri e aveva un diametro di 8,7 metri). La struttura alata gli consente di trasportare merci da e verso la bassa orbita terrestre e atterrare su una pista come quella dello Space Shuttle della NASA.

Un super Cargo. Potrà trasportare fino a 3.400 kg di carico al suo interno e altri carichi utili all’esterno, dove non ci sarà pressurizzazione. Dream Chaser effettuerà almeno sette missioni-cargo verso la stazione spaziale, missioni volute dalla NASA per espandere i servizi di rifornimento commerciale nella bassa orbita terrestre.

Le future missioni potrebbero durare fino a 75 giorni e grazie alle capacità del modulo cargo Shooting Star potrà trasportare fino a 5.200 chilogrammi di carico. Mentre la navicella spaziale Dream Chaser è riutilizzabile e può riportare sulla Terra fino a 1.500 kg di carico, il modulo Shooting Star è progettato per essere abbandonato in quota e bruciare durante il rientro, dando modo di smaltire fino a 3.800 kg di spazzatura prodotta sulla ISS.

La missione. Come parte del processo di certificazione del sistema di veicoli per le future missioni di rifornimento, la NASA e Sierra Space metteranno alla prova lo spazioplano una volta che sarà in orbita. Mentre Dream Chaser Tenacity si avvicinerà alla stazione spaziale, condurrà una serie di manovre per dimostrare le sue capacità di avanzare, frenare, spostarsi e fermarsi del tutto in una data posizione.

Dopo aver completato la dimostrazione di manovrabilità, gli astronauti della stazione spaziale utilizzeranno il braccio robotico Canadarm2 per agganciare la navicella spaziale e attraccarla a un boccaporto rivolto verso Terra.

Primo lancio a fine 2024. Dopo essere rimasto nel laboratorio in orbita per circa 45 giorni, lo spazioplano verrà rilasciato e ritornerà per un atterraggio al Kennedy’s Launch and Landing Facility. Lo spazioplano decollerà a bordo del nuovo razzo Vulcan della ULA (United Launch Alliance) dallo Space Launch Complex-41 presso la stazione spaziale di Cape Canaveral: il primo lancio è previsto per la fine del 2024.

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Sierra Space’s spazioplano è pronto a volare

Sierra Space, una delle principali società spaziali commerciali, ha consegnato il primo spazioplano Dream Chaser, chiamato Tenacity, alla Neil Armstrong Test Facility della NASA in Sandusky, Ohio. Dream Chaser, che quando inizierà a volare sarà l’unico aereo spaziale commerciale al mondo, è entrato nella fase di test finale prima del suo primo volo nel 2024. La campagna di test confermerà la resistenza del veicolo spaziale alle sfide del lancio (grazie alla tavola vibrante per veicoli spaziali più potente del mondo) e alle impegnative condizioni dello spazio, nell’ambito di un contratto multi-missione tra la NASA e Sierra Space.
Dream Chaser si unisce così al modulo di trasporto della stessa società, chiamato Shooting Star, arrivato alla struttura di prova della NASA a novembre 2023 che verrà agganciato alla navetta. Spiega Tom Vice, CEO di Sierra Space: «Stiamo inaugurando la prossima rivoluzione industriale con una piattaforma commerciale e tecnologica che fornisce ai nostri clienti una soluzione completa, chiavi in ​​mano, per portare nello spazio ciò che si desidera». 

Riutilizzabile 15 volte. Come veicolo spaziale, Dream Chaser è progettato per essere riutilizzato fino a 15 volte, mentre il modulo di carico dello spazioplano, Shooting Star, è progettato per supportare la consegna e successivamente lo smaltimento di rifiuti dalla stazione spaziale, in quanto verrà fatto bruciare nell’atmosfera. Il sistema Dream Chaser verrà lanciato con le ali ripiegate all’interno di una carenatura di cinque metri a bordo di un razzo Vulcan Centaur della ULA (United Launch Alliance) dallo Space Launch Complex 41, presso la stazione spaziale del Cape Canaveral in Florida. I pannelli della carenatura proteggeranno la navicella durante l’ascesa che verranno espulsi una volta in orbita. I pannelli solari montati sul modulo cargo e sulle ali di Dream Chaser verranno aperti durante il suo avvicinamento autonomo alla stazione spaziale. Dream Chaser è progettato per essere pronto per il lancio in appena 24 ore.

La prima missione. Durante il suo primo volo, Sierra Space condurrà dimostrazioni in orbita per certificare Dream Chaser per le missioni future. Squadre del Kennedy Space Center della NASA in Florida, del Johnson Space Center della NASA a Houston e del Dream Chaser Mission Control Center a Louisville, in Colorado, monitoreranno il volo. Queste prove verranno condotte lontano dalla stazione spaziale, ossia prima che la navicella spaziale entri nell’ellissoide di avvicinamento, un confine invisibile di 4 x 2 x 2 chilometri, in prossimità ISS. Le verifiche includono la dimostrazione del controllo dell’assetto, le manovre traslazionali e le capacità di interruzione della missione in caso di avarie.

Le prove in volo Le dimostrazioni a “campo vicino”, che devono avvenire in prossimità della stazione spaziale, includono l’attivazione e l’uso di sensori LIDAR (Light Detection and Range), la risposta ai comandi inviati dalla stazione spaziale, l’allontanamento dalla stazione quando le verrà comandato e la serie di prove d’avvicinamento, prima a 330 metri, poi a 250 metri e infine a 30 metri dalla stazione. Dopo aver completato con successo le dimostrazioni, Dream Chaser si muoverà verso la stazione spaziale. Quindi si fermerà a circa 11,5 metri dalla ISS, quando un membro dell’equipaggio della stazione utilizzerà il braccio robotico Canadarm2 per afferrare la navetta e agganciarla al modulo Unity o Harmony.

Le prime consegne. Durante il suo primo volo verso la Stazione Spaziale Internazionale, Dream Chaser consegnerà oltre 3.500 chilogrammi di carico. Per le missioni di routine, Dream Chaser è stata progettata per rimanere attraccata alla stazione fino a 75 giorni e trasportare fino a 5.200 chilogrammi di carico, il quale può essere caricato sulla navicella spaziale fino a 24 ore prima del lancio. Dream Chaser può riportare sulla Terra oltre 1.500 chilogrammi di carico (campioni di esperimenti), mentre circa 4.000 chilogrammi di spazzatura possono essere smaltite durante il rientro utilizzando il suo modulo di carico.
Ritorno sulla Terra. Durante il primo volo, Dream Chaser rimarrà alla ISS per circa 45 giorni, prima di essere disinstallata utilizzando il Canadarm2. La navicella spaziale atterrerà in 11 – 15 ore dopo la partenza dalla ISS e lo potrà fare ogni giorno se le condizioni meteorologiche lo permetteranno. Una combinazione dei 26 propulsori del sistema di controllo di Dream Chaser si attiverà per far deorbitare la navicella spaziale. Dream Chaser rientrerà nell’atmosfera terrestre e planerà verso una pista di atterraggio presso la struttura di lancio e atterraggio del Kennedy Space Center, nello stile dello Space Shuttle della NASA, diventando il primo veicolo spaziale ad atterrare presso tale pista dall’ultimo volo di uno Shuttle nel 2011.

L’alfabeto greco: origini, formazione e influenza

L’alfabeto greco costituisce una delle più significative innovazioni linguistiche della storia dell’umanità, avendo fornito un sistema di scrittura altamente strutturato e fonetico che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla comunicazione.

La sua origine, risalente all’VIII secolo a.C., rappresenta un punto di svolta cruciale nella scrittura occidentale, non solo per la sua capacità di rappresentare con precisione la lingua parlata, ma anche per la sua influenza diretta sugli alfabeti successivi, in particolare il latino e il cirillico, che ne derivano in modo sostanziale.

All’interno di quest’articolo andremo ad approfondire quanto già riportato nei post precedenti che puoi trovare nella sezione del nostro blog intitolata La storia del greco, inaugurandone così una nuova: l’alfabeto greco.

Origine e sviluppo

L’alfabeto greco affonda le sue radici nell’alfabeto fenicio, una scrittura consonantica largamente utilizzata dai commercianti fenici per facilitare gli scambi nel Mediterraneo. Tuttavia, la grande innovazione introdotta dai Greci fu l’aggiunta delle vocali, un cambiamento rivoluzionario che trasformò radicalmente il modo di scrivere e leggere, aumentando la chiarezza e la precisione della rappresentazione linguistica. Questa modifica non solo permise una più efficace trasmissione del pensiero e delle idee, ma facilitò anche la nascita della letteratura scritta, contribuendo allo sviluppo delle opere filosofiche, poetiche e storiche dell’antichità.

Con il passare del tempo, l’alfabeto greco si articolò in diverse varianti regionali, tra cui l’alfabeto ionico, il dorico e l’epicorio. Ogni regione greca aveva la propria versione dell’alfabeto, con leggere differenze nelle lettere e nella loro pronuncia.

Tuttavia, nel 403 a.C., l’alfabeto ionico fu ufficialmente adottato ad Atene come standard per la scrittura greca. Questa decisione fu determinante per l’unificazione linguistica della Grecia, consolidando un sistema grafico che sarebbe stato utilizzato per secoli e che avrebbe influenzato profondamente gli alfabeti successivi.

Strutture e caratteristiche

L’alfabeto greco è composto da 24 lettere, di cui 7 sono vocali e 17 sono consonanti. Le vocali sono: Α, Ε, Η, Ι, Ο, Υ, Ω, mentre le consonanti comprendono tutte le altre lettere.

La distinzione tra vocali e consonanti ha reso l’alfabeto greco un sistema di scrittura altamente efficace per la rappresentazione della lingua parlata. Le lettere sono le seguenti:

MaiuscolaMinuscolaNomeTrascrizionePronunciaΑαἄλφα – alphaaaΒββῆτα – betabbΓγγάμμα – gammag, gn (seguita da γ, κ, χ)g gutturale o dura, gnΔδδέλτα – deltaddΕεἔψιλον – epsilonĕ (e breve)e (chiusa)Ζζζῆτα – zetazzΗηἦτα – etaē (e lunga)e (aperta)Θθθῆτα – thetaththΙιἰῶτα – iotaiiΚκκάππα – kappakkΛλλάμβδα – lambdallΜμμῦ – my*mmΝννῦ – ny*nnΞξξῖ – xixxΟοὂ μικρον – omikronŏ (o breve)o (chiusa)Πππῖ – pippΡρῥῶ – rhor, rh (iniziale di di parola)rΣσ/ςσίγμα -sigmassΤτταῦ – tauttΥυὖ ψιλόν – ypsilon*y*, u (nei dittonghi)ü, (u nei dittonghi)Φφφῖ – phiphfΧχχῖ – chichchΨψψῖ – psipspsΩωὦ μέγα – omegaō (o lunga)o (aperta)*Ricorda che dove incontri la lettera y nella pronuncia italiana, devi leggerla come se fosse una u allungata. Per rendere l’idea potresti anticipare alla u una i, emettendo un suono equivalente a iu.

Particolarità dell’alfabeto

Oltre le 24 lettere dell’alfabeto ionico, esistono alcuni segni extra alfabetici. In particolare si ricordano la Ἰώτα (jod = J), e la Δίγμα (digamma = Ϝ): due lettere che approfondiremo negli articoli venturi. Ti invito quindi a non perdertene neanche uno così da restare sempre informato.

Si ricordano anche il Κόππα (coppa = Ϙ), il Σαμπί (sampi = ϡ) e lo Στίγμα (stigma = Ϟ) che, invece, sono impiegati per l’indicazione dei numerali e precisamente:

Ϙ = 90;

ϡ = 900;

Ϟ = 6.

Influenza sull’Occidente

L’alfabeto greco ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura occidentale. Molte lettere greche sono state adottate in ambiti scientifici e matematici, come:

Alfa (α), Beta (β), Gamma (γ): utilizzate in fisica per indicare particelle e radiazioni.

Pi (π): fondamentale in matematica per rappresentare il rapporto tra circonferenza e diametro di un cerchio.

Delta (Δ): simbolo del cambiamento in discipline scientifiche.

Inoltre, il greco antico è la lingua in cui furono scritti alcuni dei testi fondamentali della filosofia, della medicina e della scienza, tra cui le opere di Platone, Aristotele ed Ippocrate.

Inoltre, continua ancora ad essere impiegato nei nomi di fraternità e associazioni universitarie, nella nomenclatura scientifica e nella simbologia matematica e fisica.

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