Gli animali hanno problemi sessuali?
Trovare l’anima gemella e accoppiarsi non è semplice neanche per gli animali, soprattutto di questi tempi, e soprattutto a causa… indovinate di chi? Nostra. Nei dati raccolti dal WWF, a disturbare il corteggiamento e la riproduzione degli animali è in primo luogo il cambiamento climatico, ma anche la deforestazione, il bracconaggio, l’inquinamento acustico, luminoso e da plastica giocano ruoli determinanti. Ecco come.
Deforestazione e oranghi. I maschi di orango cercano le femmine solo nella stagione riproduttiva. Ma la continua richiesta di legnami pregiati e di terreni da convertire alla coltivazione dell’olio di palma sta distruggendo le foreste pluviali, habitat della specie, e gli oranghi hanno così sempre maggiori difficoltà a spostarsi alla ricerca del partner.
orsi bruni. Anche gli orsi bruni marsicani hanno difficoltà a incontrarsi a causa delle barriere costruite dall’uomo che frammentano il loro habitat nell’Appennino centrale. Strade, autostrade, ferrovie e aree molto coltivate costituiscono barriere difficilmente superabili.
Bracconaggio ed elefanti. Il bracconaggio uccide soprattutto gli elefanti maschi e alcune femmine, e in generale gli esemplari che hanno zanne più massicce. A causa di questa “selezione” operata dall’uomo sempre più elefanti nascono senza zanne, infatti gli elefanti con zanne più piccole o privi di zanne vivono mediamente di più e hanno dunque maggiori probabilità di riprodursi.
Pesticidi e insetti impollinatori. Ovunque nel mondo si assiste a una drammatica diminuzione degli insetti impollinatori, il che mette a rischio anche una larga parte della nostra produzione alimentare. Accade a causa dell’utilizzo sempre più diffuso di sostanze chimiche in agricoltura.
Cambiamento climatico e tartarughe marine. A causa dell’aumento delle temperature medie, potremmo assistere presto a una totale scomparsa degli esemplari maschi e quindi della specie. Il sesso del nascituro nelle tartarughe marine è infatti deciso dalla temperatura di incubazione delle uova: nidi più caldi portano alla nascita di femmine, nidi più freschi a quella di maschi.
Aumento temperataure e ghepardi. Nel ghepardo maschio l’aumento della temperatura provoca una riduzione della fertilità, causando anomalie morfologiche e un abbassamento nel numero degli spermatozoi, oltre che influendo sui livelli di testosterone. Questo diminuisce i tassi riproduttivi della specie, e di conseguenza le sue probabilità di sopravvivenza.
Inquinamento luminoso e lucciole. Dopo i pesticidi e la perdita dell’habitat naturale, l’inquinamento luminoso è la minaccia più grave per le lucciole. Molte specie infatti si affidano solo alla bioluminescenza per trovare i loro compagni, e la luce artificiale delle attività umane confonde il loro rituale di accoppiamento, spesso impedendo alle femmine di trovare i maschi.
Le orche e la plastica. L’inquinamento da plastica è alla base di problemi ormonali, che influenzano la riproduzione di molti animali marini, tra cui le orche. Tra queste, che hanno mostrato tassi riproduttivi molto più bassi del normale e un elevato tasso di sterilità, sono stati rinvenuti alti livelli di inquinanti utilizzati in molte materie plastiche prima di essere banditi nel 2004.
Cemento e salmoni. I salmoni compiono migrazioni di migliaia di chilometri. Prima della stagione riproduttiva, abbandonano le acque dell’oceano per risalire fiumi e torrenti per raggiungere i luoghi dove sono nati, dove riprodursi e deporre le uova, ma oggi trovano sempre più spesso dighe o altri sbarramenti sul loro percorso. Succede così che molti salmoni muoiano prima di riprodursi.
Inquinamento acustico e cetacei. Per cercare i partner durante la stagione riproduttiva, i cetacei, come le megattere, utilizzano complesse emissioni di onde sonore, a particolari frequenze. L’inquinamento acustico provocato da navi e imbarcazioni sta creando loro seri problemi di comunicazione, mettendone a rischio anche la riproduzione, perché produce nei cetacei forte stress.
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Animali in amore
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