Lottare per la biodiversità ripaga

Investire in azioni per la protezione della biodiversità è sempre una buona scelta, e in due terzi dei casi porta a risultati molto concreti. Lo conferma una ricerca pubblicata su Science, che sottolinea però che, per incontrare gli ambiziosi obiettivi globali di conservazione delle specie, questi stessi efficaci interventi andrebbero perseguiti con maggiore convinzione.

Conseguenze a confronto. Lo studio, coordinato da Penny Langhammer, vicepresidente del programma Re:wild, che lavora per proteggere e recuperare la biodiversità in tutto il mondo, e Professoressa di Biologia dell’Arizona State University, ha passato in rassegna i risultati di 186 precedenti ricerche che hanno misurato come è cambiata la biodiversità nel tempo in ecosistemi che erano stati coinvolti in azioni di conservazione, o che al contrario non avevano beneficiato di alcun aiuto da parte dell’uomo.

A buon fine due progetti su tre. In due terzi dei casi, i programmi di conservazione hanno o migliorato lo stato della biodiversità di un ecosistema (quello che gli autori dello studio definiscono un impatto “assolutamente positivo”, che ha riguardato il 45,4% dei progetti analizzati), o almeno rallentato il declino della biodiversità (avendo, cioè, un impatto “relativamente positivo”, 20,6% dei casi).

Il restante terzo dei casi riguarda interventi in cui lo zampino dell’uomo ha finito per peggiorare gli equilibri e la biodiversità di un ecosistema; contesti in cui la biodiversità è migliorata comunque, con o senza l’uomo, progredendo tuttavia in misura maggiore quando non è stato messo in campo alcun aiuto umano; o infine interventi che non hanno sortito alcun miglioramento. Ma nella maggior parte dei casi, battersi a tutela della biodiversità ha per davvero migliorato le cose.

sognare in grande. In particolare gli interventi indirizzati alla tutela delle specie e degli ecosistemi, come gli interventi per il controllo delle specie aliene invasive, o per la riduzione della perdita e del degrado degli habitat, l’istituzione di aree protette e la gestione sostenibile degli ecosistemi, sono le azioni più efficaci e con le ricadute più visibili. Ma per avere davvero un impatto sullo stato della biodiversità globale andrebbero ampliati in modo sostanziale, implementati su ancora più ecosistemi e con investimenti economici assai più significativi rispetto a quelli attuali.

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