Rinnovabili e idrogeno, a Trento si progetta la batteria senza materiali rari
Per quel che hanno in mente di fare, 53 milioni di euro sono appena sufficienti a muovere i primi passi. La Green Energy Storage (Ges) di Trento ha infatti piani bellicosi: diventare un centro di gravità permanente a livello mondiale nel campo delle batterie di accumulo, quelle adoperate fra le altre cose nel fotovoltaico ed eolico per conservare l’energia prodotta. Intende farlo producendo dispositivi privi di metalli rari come litio, nichel o bromo liberandosi così dalla loro dipendenza. Di qui i fondi della Commissione europea, parte di quelli destinati a finanziare le tecnologie che un domani potrebbero consentire di non essere vittime di ricatti da parte di chi controlla le materie prime in Paesi esterni all’Unione. “Progetti importanti per il comune interesse europeo” li chiamano a Bruxelles, o se preferite “Important projects of common european interest (Ipcei)”, che hanno una sottosezione intitolata “European Battery Innovation“.
Tecnologia L’impianto
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