La sonda giapponese sulla Luna si è svegliata!

Nove giorni dopo, dunque, l’annuncio a «Ieri sera siamo riusciti a stabilire la comunicazione con SLIM e abbiamo ripreso le operazioni!», dice un post della JAXA sulla piattaforma X (il vecchio twitter), pubblicando un’immagine sgranata di una roccia lunare conosciuta come “toy poddle”.

«Abbiamo immediatamente iniziato le osservazioni scientifiche con l’MBC e abbiamo ottenuto con successo la prima luce per l’osservazione a 10 bande», si legge, riferendosi alla telecamera spettroscopica multibanda (MBC) del lander.

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Ecco la foto della sonda (capovolta) sulla Luna

L’Agenzia spaziale giapponese (JAXA) ha rilasciato le prime immagini scattate sulla Luna dalla sonda SLIM (Smart Lander for Investigating Moon), che è atterrata sul nostro satellite il 20 gennaio 2024. Purtroppo, la sonda non è nella posizione voluta, essendo capovolta. La fotografia è stata catturata dal Lander-eye Viewfinder-2 (LEV-2), un piccolo robot rilasciato da SLIM che ora si trova vicino alla sonda.

La foto rivela uno scenario inaspettato: la sonda è appoggiata sulla Luna “a testa in giù”

Stando alla JAXA, SLIM ha ottenuto con la sua navicella spaziale quello che, al momento, ha definito come un successo “minimo”. “Minimo” perché è riuscita ad atterrare sulla Luna ed inviare immagini a Terra catturate da uno dei due rover rilasciati poco prima dell’atterraggio. Ma ci sono diverse altre cose che avrebbe dovuto fare SLIM e che invece per ora non è in grado di compiere.
L’immagine rivela uno scenario inaspettato: si vede la parte superiore di SLIM appoggiata sul terreno lunare, i suoi pannelli solari purtroppo ostruiti e ciò ha impedito alla sonda di rifornirsi di energia solare. Questo evento imprevisto ha lasciato il lander ad affidarsi sulle limitate riserve della batteria, che ora sono da ritenersi scariche.

I “robottini” invece funzionano bene: sono loro che ci mostrano la sonda SLIM

È stato confermato che la comunicazione tra LEV-1 e LEV-2 (i due piccoli robot) funziona normalmente, un lato positivo in mezzo alle complicazioni. Le immagini catturate da LEV-2 e trasmesse a Terra utilizzando i sistemi di comunicazione di LEV-1 offrono una visione chiara di SLIM e dei suoi immediati dintorni.
Un successo ancor più importante della missione dipende dal luogo di atterraggio della sonda, ossia se è avvenuto esattamente nel luogo prestabilito con un margine di errore non superiore ai 100 metri – questo è ancora da confermare – differenziandosi così da tutte le altre missioni il cui margine d’errore in fase di atterraggio è sempre stato di alcuni chilometri.

Nella discesa c’è stato un problema che avrebbe potuto essere disastroso

Al momento è noto che la discesa iniziale è avvenuta senza incidenti finché non si è verificata un’improvvisa perdita di spinta a circa 50 metri sopra la superficie lunare. Dati successivi (ma lo si può vedere anche dall’immagine) hanno rivelato che uno degli ugelli del motore principale si è staccato, un malfunzionamento critico che avrebbe potuto significare un disastro per la missione.
Tuttavia, grazie alla ridondanza del progetto della navicella, SLIM è stata in grado di continuare la discesa utilizzando un solo motore. Questa ha consentito al lander di raggiungere la superficie lunare, ma non è stato possibile contrastare completamente il movimento laterale, con il risultato che il lander si è capovolto al momento dell’atterraggio.

In conclusione: atterrare in modo così “preciso” sulla Luna è già un successo

Il successo parziale della missione SLIM è comunque un traguardo importante per l’esplorazione spaziale giapponese. La sonda ha dimostrato la sua capacità di raggiungere la Luna e di trasmettere immagini dal nostro satellite. Inoltre, il fatto che il lander sia riuscito ad atterrare in un punto molto preciso rappresenta un progresso significativo rispetto alle missioni precedenti.
La JAXA sta ora analizzando i dati raccolti dalla missione per determinare se sia possibile riprendere le attività di SLIM. 

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20 luglio 1969, Apollo 11: ecco la Luna

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