Stefano Pacifico, l’inventore del “ChatGPT” per le scienze biomediche. “L’IA può ridurre la sofferenza”
“L’umanità ha un grande compito: costruire tecnologie che abbiano un valore positivo. Sogno che l’intelligenza artificiale possa ridurre la sofferenza umana”.
Ha creato a New York il primo sistema tipo “ChatGPT” per le scienze biomediche in grado di dare risposte corrette e complete a migliaia di domande scientifiche. Si tratta di una piattaforma di ricerca, addestrata con decine di modelli di intelligenza artificiale, che dà accesso a una grandissima quantità di informazioni di tipo biomedico. C’è di più: aiuta a scoprire le relazioni nascoste tra geni, malattie, farmaci, persone e tecnologie. La stanno già usando decine di istituzioni mondiali, case farmaceutiche, imprese biotech, istituti di ricerca.
Lui è Stefano Pacifico, poco più di 40 anni, insieme a David Heeger, stimato professore di neuroscienze alla New York University e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, ha fondato Epistemic AI. Un’avventura imprenditoriale che è diventata presto anche una missione: accelerare
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