Carnevale Ambrosiano a Milano: perchè finisce più tardi e cosa propone

C’è una città in Italia dove il Carnevale dura più a lungo.

Stiamo parlando, come molti di voi sapranno, di Milano.

Il Carnevale Ambrosiano è il più lungo di Italia.

Infatti i festeggiamenti terminano il primo sabato di Quaresima anziché il martedì grasso.

PERCHE’ C’E’ QUESTA DIFFERENZA RISPETTO A TUTTA L’ITALIA

La tradizione milanese prende corpo da una storia che riguarda il santo patrono della città: Sant’Ambrogio, vescovo di Milano.

Vi propongo, molto brevemente, la leggenda.

Si narra che una volta, Ambrogio, vescovo di Milano fosse impegnato in un pellegrinaggio a Roma e per questo chiese ai suoi parrocchiani di attendere il suo ritorno per iniziare la Quaresima.

Il vescovo tardò il suo arrivo e per questo motivo i milanesi si sentirono in diritto di allungare i festeggiamenti di ben 5 giorni.

Per questo motivo, ancora oggi, nell’arcidiocesi di Milano il rito delle Ceneri si celebra la prima

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Che cos'è il rito delle Ceneri?

Per i cristiani la quaresima inizia il mercoledì delle ceneri, che quest’anno (2022) cade il 2 marzo. È il giorno che apre il periodo liturgico di conversione e penitenza rituale che precede la Pasqua. Questo in Italia vale ovunque tranne che a Milano, dove la quaresima inizia invece la domenica successiva (quest’anno il 6 marzo). Come mai?

Nel capoluogo lombardo vige il rito Ambrosiano che, seguendo un’antica tradizione, conta i 40 giorni della quaresima partendo dal giovedì santo: andando a ritroso si ottiene che il giorno designato come inizio della quaresima cade proprio la sesta domenica prima di Pasqua. Nel resto d’Italia invece vige il rito Romano, successivo all’Ambrosiano, che non si è mai uniformato: in questo caso la fine della quaresima coincide con la Pasqua e i “famosi” quaranta giorni da contare a ritroso, per risalire all’inizio della quaresima, non tengono conto delle domeniche. Il risultato? Il giorno di inizio della quaresima in questo caso cade il mercoledì che precede la sesta domenica prima di Pasqua.

Il mercoledì delle Ceneri in un acquerello del 1881 del pittore polacco Julian Fałat.
© WikiMedia, P.D.

Il rito della cenere. Il mercoledì delle ceneri è caratterizzato da un particolare rito, quello appunto dell’imposizione delle ceneri: i sacerdoti impongono cioè sulla fronte o sul capo dei fedeli un po’ di cenere, a simboleggiare la polvere che diventeremo, e anche come esortazione alla conversione. La formula che si recita è infatti: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” oppure “Convertiti e credi al Vangelo”. A essere bruciate e ridotte in cenere sono le palme e i rami d’olivo benedetti in occasione della domenica delle Palme dell’anno precedente.
Inizia così la quaresima, un periodo in cui i cristiani sono invitati a vivere la loro fede in modo più forte attraverso le liturgie penitenziali, i pellegrinaggi in segno di penitenza, le privazioni volontarie come il digiuno e l’elemosina, la condivisione fraterna (opere caritative e missionarie). In realtà i precetti da vivere in questi 40 giorni si sono piuttosto limitati negli anni. Oggi è prevista soltanto l’astensione dalle carni durante i venerdì di quaresima (per ricordare la morte di Gesù) e il digiuno in due giorni particolari: il mercoledì delle ceneri e il Venerdì santo.

Digiuno e niente carni. L’astinenza, in particolare dalla carne, risale all’Antico Testamento e al mondo pagano, anche se ha avuto ampio sviluppo nel monachesimo cristiano. Una severa alimentazione e il controllo della gola combatteva le tentazioni e la concupiscenza della carne (leggi: lussuria), favorendo l’ascesi e il dominio dello spirito sul corpo. Nel Medioevo, l’astensione dalla carne era accompagnata anche dall’astensione… dalle carni: in quaresima era infatti proibito avere rapporti sessuali (all’interno del matrimonio).
Il digiuno consiste nel mangiare soltanto un pasto completo (senza carne), limitandosi a uno “spuntino” per gli altri due pasti. Se da un punto di vista scientifico il digiuno potrebbe essere utile (sotto controllo medico) per ridurre il rischio di alcune patologie, da un punto di vista spirituale va accompagnato alla preghiera e all’elemosina: sono questi i tre elementi che, insieme, rappresentano la pratica penitenziale della Chiesa Cattolica. Il digiuno comunque è importante per tutte le religioni monoteiste: i musulmani celebrano il mese di Ramadan e gli ebrei osservano il digiuno dello Y Kippur, il Giorno dell’Espiazione.

Perché la Quaresima dura 40 giorni? La quaresima ricorda i 40 giorni che Gesù trascorse nel deserto, episodio narrato dagli evangelisti. Calendario alla mano, però, la quaresima dura 44 giorni, perché le domeniche (che sono quattro in questo periodo) non contano come quaresima: il periodo di penitenza infatti “si interrompe” nelle domeniche, che ricordano il giorno della resurrezione di Gesù.
Questa differenza di 4 giorni, però, non c’è nel rito ambriosiano – quello appunto in vigore a Milano e Lombardia – dove infatti non c’è il mercoledì delle ceneri, il carnevale dura fino al sabato, la quaresima inizia di domenica e tutte le domeniche che vi sono comprese sono a tutti gli effetti giorni di penitenza.

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