Arte, lusso, case e terreni: cresce il business nel Metaverso
Un mondo virtuale che più di altri cerca di imitare quello reale, come la Second Life a cui si ispira. Prima grana: si pagano le tasse? Ciò che si registra è una sostanziale assenza di un quadro legale e fiscale
Secondo un recente studio di Gartner, colosso americano della consulenza strategica, il 25 per cento delle persone trascorrerà un’ora al giorno nel Metaverso entro il 2026 per lavoro, shopping, istruzione, socialità o divertimento. Si dirà, non è tanto tempo considerato che la media mondiale passata tra Facebook, Twitter, Instagram e altri social è già adesso di circa due ore e mezzo. Ma il Metaverso, pur essendo tutto sommato un’evoluzione dei social network, è un tipo di mondo virtuale che sta acquisendo una forte connotazione business. Quindi, le attività degli umani in questo cyberspazio si pesano più che si contino, tant’è che ultimamente è scoppiata una diatriba di tipo fiscale che ha coinvolto anche l’Agenzia delle Entrate: si pagano o no le tasse per i redditi prodotti nel Metaverso?
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