Imballaggi e riciclo: sulla plastica l’Ue segua la scienza, al contrario dell’Italia
Ci auguriamo che l’Europa abbia l’ambizione di tradurre in atti concreti i principi contenuti nelle varie direttive comunitarie approvate negli anni scorsi, introducendo finalmente obiettivi ambiziosi e vincolanti volti a prevenire la produzione di rifiuti e che favoriscano il ricorso crescente a imballaggi riutilizzabili. Si tratta delle direttrici da seguire per realizzare una vera economia circolare e ridurre drasticamente la nostra dipendenza dalle materie prime e dagli idrocarburi come gas e petrolio da cui si produce la plastica.
Stando ai dati più recenti diffusi da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), solo la metà degli imballaggi in plastica immessi al consumo nel nostro Paese trova una nuova vita in prodotti riciclati. L’altra metà finisce bruciata negli inceneritori, smaltita in discarica o dispersa nell’ambiente. Numeri che testimoniano come siamo ancora lontani da una vera circolarità nel settore. Oltre ad aggravare la contaminazione ambientale queste inefficienze si traducono in
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