La crisi dell’italiano non è solo colpa della scuola
Si legge poco e si scrive ancora meno. Questa pare essere la fotografia della società italiana attuale, e la scuola è complice di questo declino perché non riesce a trasmettere la passione e l’importanza della lettura, così come non assegna i compiti di scrittura necessari che consentano esercizio e pratica della parola. Ad andarci di mezzo c’è una generazione di studenti e forse anche la lingua italiana, elemento vivo nella società, ma sempre più sottratta alla precisione, all’esattezza e alla cura dello studio.
Un tema di profonda discussione su cui interviene Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, l’istituzione che custodisce la nostra lingua.
Non si scrive davvero più? Non si legge davvero più?
“Su questo tema occorre riflettere bene, perché altrimenti si rimane prigionieri di un manicheismo che radicalizza posizioni opposte, come nelle tifoserie. Mi spiego meglio: come mai accade di ascoltare lamenti accorati sulla perdita della scrittura e della lettura, e al
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