Il lavoro (nero) di chi ripulisce i contenuti che fanno funzionare le IA
Secondo alcune stime una delle intelligenze artificiali più diffuse e stupefacenti brucerebbe tre milioni di dollari al giorno, soprattutto per il costo del potere computazionale. Ma sarebbe resa possibile anche dall’impiego mal retribuito di centinaia di esseri umani
Secondo Arthur C. Clarke, tra i padri della fantascienza contemporanea, “qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”. È un po’ questo l’effetto che dà a molte persone l’utilizzo delle intelligenze artificiali generative uscite negli ultimi mesi, quelle in grado di produrre testi e immagini anche molto credibili. Basta un clic ed ecco che la macchina sa scrivere e produrre arte – o qualcosa che le somiglia. Eppure, dietro a quel pulsante non c’è nulla di magico, ma una tecnologia potentissima e molto costosa, su cui molti imprenditori hanno investito miliardi di dollari. Secondo alcune stime, ChatGPT, una delle intelligenze artificiali (IA) più diffuse e stupefacenti, brucerebbe tre milioni di dollari al giorno, soprattutto per il costo del potere computazionale, l’utilizzo del grande cervellone su cui si basa, offerto gentilmente da Microsoft.
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